NCAA 2018-2019
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NCAA 2018-2019
Visto che è ricominciata la stagione e visto che mancava un topic sul college basket e sui prospetti, mi permetto di crearlo.
La Duke dei 3 super Freshmen comincia con il botto e demolisce Kentucky in una partita praticamente durata neanche 10 minuti: sono andato avanti per vedere come se la cavava il trio e devo dire che non me ne sono pentito. Duke quest'anno ha una fisicità che non centra nulla con il college basket, se poi cominciano ad avere delle percentuali da fuori di un certo tipo - come stanotte - l'area si apre e diventano ingiocabili. Ah la cosa ancora più sorprendente è che Kentucky sulla carta sarebbe la squadra più pronta per accoppiarsi con i Blue Devils: gente come PJ Washington (tenetelo a mente che potrebbe salire nei mock) è stato annullato dal campo mentre Travis si è svegliato tardi. Molto bene anche in difesa Duke, dove ha bloccato sia l'attacco a metà campo dei Wildcats costringendoli a tanti brutti tiri sia, soprattutto, la loro transizione, una delle armi principali.
E' una sola partita e a Marzo potrebbe cambiare tutto anche perchè i Blue Devils sono una squadra con uno squilibrio di talento mostruoso tra titolari e panchina, quindi occhio a cominciare con le parate; resta il fatto che la singola partita è stata mostruosa.
Nello specifico, Williamson, Reddish e Barrett mi hanno convinto.
Zion è mostruoso. Fino a questa estate ero abbastanza freddo su di lui ritenendolo il classico fenomeno mediatico che all'high school fa quello che vuole, giocando sostanzialmente contro nessuno; invece mi ha impressionato. Mi ha impressionato non per il fisicità - sotto gli occhi di tutti - ma per tutto il resto: in questo inizio di stagione ha dimostrato una pulizia tecnica e una coordinazione notevole. Attacca e batte l'uomo dal palleggio con un primo passo fulmineo sia in situazione dinamica che statica con la possibilità di concludere al ferro senza neanche accorgersi degli aiuti avversari, ha un ottimo controllo del perno spalle a canestro a cui aggiunge un discreto repertorio di finte e spin moves e in più sembra che stia costruendo una parvenza di tiro da fuori: la meccanica è da limare ancora molto ma per ora è in fiducia nel prendere conclusioni anche da fuori. Mi piace come va a rimbalzo, cattivo e deciso e in più, proprio dalle carambole difensive, più di una volta porta palla direttamente lui dall'altra parte: diventa un treno merci - incontenibile, almeno a questi livelli. Ah proprio in due situazioni di contropiede ha dato due discreti assist schiacciati a terra, non così automatici per uno delle sue dimensioni.
Barrett rispetto al mondiale U19 mi sembra già molto più strutturato e potente come fisico. Onestamente, come il compare Zion, non ho ancora capito che ruolo possa ricoprire: 2 o 3 poco importa questo è un signor prospetto. Visione di gioco, grande trattamento di palla, capacità di finire al ferro in mille modi senza disdegnare il tiro da fuori: stanotte quasi tutte le sue triple erano dalla distanza nba. Sembra anche uno con la testa sulle spalle e seguito passo passo dal padre ex giocatore.
Reddish è quello dei tre di cui si parla meno ma che forse per gli equilibri di Duke è il più importante: è uno che lavora come un matto in palestra sui fondamentali e sul tiro già da bambino e i risultati si vedono. E' un giocatore modernissimo - 206 cm e tratta la palla come uno di 190 - con un tiro eccellente (sarà fondamentale la spaziatura che saprà dare per aprire il campo agli altri due mostri) e l'abilità che ammiro tantissimo di fare le cose giuste, nel momento giusto senza farsi notare. Per lui 22 punti silenziosissimi.
Capitolo altri prospetti in orbita draft.
Bol Bol - lungo con il fisico forse ancora più strano di Bamba - esordisce con un 12+12 contro un avversario tutt'altro che temibile: i giocatori di Portland State messi vicino al lungo di Oregon sembravano dei nani. Comunque buonissima presenza in area sui due lati del campo, con qualche lampo di visioni di gioco con dei buoni passaggi in situazione di post. Nei mock è ancora in top10 bassa soprattutto per il fisico ancora troppo gracile: sembra un grissino.
Se escludiamo i tre moschettieri di Duke, il più forte di questa classe draft è probabilmente Nassir Little di North Carolina: two way player già paragonato a Leonard (andiamoci molto piano), giaguaro in transizione con anche un buon jumper e cagnaccio in difesa.
Quello che però ai nastri di partenza mi intriga di più (e che - al momento - spero chiameremo) e Romeo Langoford: considerando gli altri come delle ali, il giocatore di Indiana è la migliore guardia del lotto. In campo è fatto di ghiaccio e non si lascia condizionare da nulla; l'arsenale di tiro è 5 stelle: range di tiro molto molto ampio, abile nell'1vs1 e nel mettere palla per terra e in più la passa anche discretamente.
Queste sono impressioni abbastanza sommarie, nel corso della stagione ovviamente verranno stravolte tutte
La Duke dei 3 super Freshmen comincia con il botto e demolisce Kentucky in una partita praticamente durata neanche 10 minuti: sono andato avanti per vedere come se la cavava il trio e devo dire che non me ne sono pentito. Duke quest'anno ha una fisicità che non centra nulla con il college basket, se poi cominciano ad avere delle percentuali da fuori di un certo tipo - come stanotte - l'area si apre e diventano ingiocabili. Ah la cosa ancora più sorprendente è che Kentucky sulla carta sarebbe la squadra più pronta per accoppiarsi con i Blue Devils: gente come PJ Washington (tenetelo a mente che potrebbe salire nei mock) è stato annullato dal campo mentre Travis si è svegliato tardi. Molto bene anche in difesa Duke, dove ha bloccato sia l'attacco a metà campo dei Wildcats costringendoli a tanti brutti tiri sia, soprattutto, la loro transizione, una delle armi principali.
E' una sola partita e a Marzo potrebbe cambiare tutto anche perchè i Blue Devils sono una squadra con uno squilibrio di talento mostruoso tra titolari e panchina, quindi occhio a cominciare con le parate; resta il fatto che la singola partita è stata mostruosa.
Nello specifico, Williamson, Reddish e Barrett mi hanno convinto.
Zion è mostruoso. Fino a questa estate ero abbastanza freddo su di lui ritenendolo il classico fenomeno mediatico che all'high school fa quello che vuole, giocando sostanzialmente contro nessuno; invece mi ha impressionato. Mi ha impressionato non per il fisicità - sotto gli occhi di tutti - ma per tutto il resto: in questo inizio di stagione ha dimostrato una pulizia tecnica e una coordinazione notevole. Attacca e batte l'uomo dal palleggio con un primo passo fulmineo sia in situazione dinamica che statica con la possibilità di concludere al ferro senza neanche accorgersi degli aiuti avversari, ha un ottimo controllo del perno spalle a canestro a cui aggiunge un discreto repertorio di finte e spin moves e in più sembra che stia costruendo una parvenza di tiro da fuori: la meccanica è da limare ancora molto ma per ora è in fiducia nel prendere conclusioni anche da fuori. Mi piace come va a rimbalzo, cattivo e deciso e in più, proprio dalle carambole difensive, più di una volta porta palla direttamente lui dall'altra parte: diventa un treno merci - incontenibile, almeno a questi livelli. Ah proprio in due situazioni di contropiede ha dato due discreti assist schiacciati a terra, non così automatici per uno delle sue dimensioni.
Barrett rispetto al mondiale U19 mi sembra già molto più strutturato e potente come fisico. Onestamente, come il compare Zion, non ho ancora capito che ruolo possa ricoprire: 2 o 3 poco importa questo è un signor prospetto. Visione di gioco, grande trattamento di palla, capacità di finire al ferro in mille modi senza disdegnare il tiro da fuori: stanotte quasi tutte le sue triple erano dalla distanza nba. Sembra anche uno con la testa sulle spalle e seguito passo passo dal padre ex giocatore.
Reddish è quello dei tre di cui si parla meno ma che forse per gli equilibri di Duke è il più importante: è uno che lavora come un matto in palestra sui fondamentali e sul tiro già da bambino e i risultati si vedono. E' un giocatore modernissimo - 206 cm e tratta la palla come uno di 190 - con un tiro eccellente (sarà fondamentale la spaziatura che saprà dare per aprire il campo agli altri due mostri) e l'abilità che ammiro tantissimo di fare le cose giuste, nel momento giusto senza farsi notare. Per lui 22 punti silenziosissimi.
Capitolo altri prospetti in orbita draft.
Bol Bol - lungo con il fisico forse ancora più strano di Bamba - esordisce con un 12+12 contro un avversario tutt'altro che temibile: i giocatori di Portland State messi vicino al lungo di Oregon sembravano dei nani. Comunque buonissima presenza in area sui due lati del campo, con qualche lampo di visioni di gioco con dei buoni passaggi in situazione di post. Nei mock è ancora in top10 bassa soprattutto per il fisico ancora troppo gracile: sembra un grissino.
Se escludiamo i tre moschettieri di Duke, il più forte di questa classe draft è probabilmente Nassir Little di North Carolina: two way player già paragonato a Leonard (andiamoci molto piano), giaguaro in transizione con anche un buon jumper e cagnaccio in difesa.
Quello che però ai nastri di partenza mi intriga di più (e che - al momento - spero chiameremo) e Romeo Langoford: considerando gli altri come delle ali, il giocatore di Indiana è la migliore guardia del lotto. In campo è fatto di ghiaccio e non si lascia condizionare da nulla; l'arsenale di tiro è 5 stelle: range di tiro molto molto ampio, abile nell'1vs1 e nel mettere palla per terra e in più la passa anche discretamente.
Queste sono impressioni abbastanza sommarie, nel corso della stagione ovviamente verranno stravolte tutte
Bart- Messaggi : 326
Data d'iscrizione : 09.01.17
Re: NCAA 2018-2019
Si conclude la prima settimana di college football.
Duke si appropria giustamente del seed 1 del ranking spodestando Kansas, sebbene i Jayhawks siano ancora imbattuti (quarta volta che succede nella storia NCAA).
I blue devils confermano le buonissime sensazioni suscitate nell’esordio contro Kentucky, asfaltando una resiliente Army – rimasta in scia almeno nel primo tempo – e una tutt’altro che battagliera Eastern Michigan. Per adesso la macchina gira che è una meraviglia e non si sente molto lo scarso apporto della panchina anche per colpa di avversarsi non proprio ben registrati in difesa: per esempio i raddoppi su Zion non hanno mai avuto tempismo preciso lasciando troppo scoperto il perimetro ai tiratori. Come dicono anche dall’altra parte dell’Oceano aspettiamo la prova del nove contro squadre più attrezzate (su tutte le due partite contro Virginia) per capire quali sono le vere ambizioni di questa corazzata.
I prospetti nba comunque non deludono: Zion ormai non ha bisogno di troppe parole (mi limito a consigliarvi di osservare quando gioca la velocità e la pulizia con cui muove i piedi – è impressionante). Unica preoccupazione su Williamson riguarda le sue ginocchia: chiaro che a 18 anni questo salta come un grillo e ha l’esplosività del tritolo, però me lo immagino tra 5/6 anni di nba in cui quel container che ha al posto del tronco potrebbe presentare un conto salato sulle sue ginocchia, un po’ come successe con Ronaldo il fenomeno per i suoi quadricipiti troppo sviluppati. Comunque godiamocelo finchè dura. Gli altri due continuano a convincere: Barrett è, per come e quando sceglie di attaccare, un veterano fatto e finito mentre Reddish mi piace sempre di più di partita in partita per come si muove in campo e fa la cosa giusta.
In tutto questo calderone di talento mi dispiace per il povero Trae Jones che per qualità sarebbe materiale da top10 tranquilla, invece essendo un po’ oscurato dal trio si deve accontentare per il momento di una tarda lottery.
Kansas come detto vince e convince, guidata dal senior Lagerald Vick (fuori dai radar nba per fisico ed età ma che in un contesto di college è una combo guard validissima) e dal freshman Quentin Grimes: giocatore molto interessante questo. Guardia molto moderna, capace di portare palla in transizione ma anche di gestire un attacco a metà campo; bravo off the ball soprattutto tagliando dal lato debole e a crearsi il tiro dal palleggio (anche se a volte risulta prevedibile). Rimangono delle sbavature nel tiro spot up e ai liberi che tengono le sue quotazioni nei mock a una bassa top10. Se riesce a mantenere però le percentuali di queste prime partite a giugno qualcuno in alto potrebbe fare la scommessa, anche perché dietro è una discreta rogna e riesce a tenere molto bene i palleggi degli avversari.
Kentucky dopo la batosta dell’esordio infila due W consecutive ma scivola giustamente al 10° posto del ranking perdendo 8 posizioni: i ragazzi di Calipari sembrano ancora un po’ imballati e macchinosi, con una difesa non ancora pervenuta.
Travis non brilla e così la baracca è portata avanti da PJ Washington (prestazione solidissima contro North Dakota alternando molto bene gioco interno e perimetrale) e Keldon Johnson: guardia con la radio sempre accesa in campo per quanto parla che mette tantissima energia nelle giocate compensando così il minor talento rispetto agli altri prospetti. Unico a salvarsi nella debacle contro Duke, ha continuato a guidare i Wildcats con prestazioni molto continue soprattutto al tiro. Comunque rimane un altro che è un super atleta.
A Vanderbilt invece si sta facendo notare sempre di più Darius Garland: attaccante molto dinamico con un ottimo tiro e divertente da veder giocare perché è un moto continuo. Senza dubbio è la miglior PG di questo draft (oltre a Jones non ce ne sono tanti altri): creatore dal pick ‘n roll per sé e per i compagni, con un ottimo repertorio di finte e esitation.
Altro giocatore da tenere d’occhio è quello con la storia più interessante del lotto di quest’anno: Rui Hachimura di Gonzaga (da tenere d’occhio a prescindere visto come prepara bene i ragazzi Gonzaga negli ultimi anni). Hachimura è un giapponese nero, catapultato in un contesto americano di cui non conosceva niente, neanche la lingua, provenendo da una cultura cestistica molto diversa da quello di oltre oceano (per darvi un’idea, i primi mesi a Gonzaga non schiacciava per rispetto – un po’ come faceva Yao). In campo comunque è un 4 super atletico ormai al suo terzo anno, molto maturato grazie all’ottimo lavoro dello staff e pronto a prendere il volo: i movimenti spalle a canestro sono vari ed efficaci e la meccanica dalla media è pulita e compatta. Ha solo la tendenza a passare conclusioni da oltre l’altro e attaccare un po’ troppo il pitturato.
Parlando di giocatori già presentati la scorsa settimana:
Bol Bol continua a dominare i tabelloni ogni volta che scende in campo. Stoppa qualsiasi cosa e prende tonnellate di rimbalzi: alcuni in prospettiva lo vedono addirittura in top3 se tutto si dovesse allineare per il meglio. Io su di lui vado ancora molto cauto, anche perché il tiro c’è ma la meccanica è molto strana.
Il deputato a rovinare la festa ai 3 di Duke al draft – Nassir Little – sta facendo le cose in sordina ma le sta facendo molto bene. In difesa è già un fattore: si butta sulle linee di passaggio come un giaguaro mettendo punti facili in transizione, mentre in attacco sta risultando molto efficiente senza mai strafare. Occhio a lui.
Il mio pupillo, Romeo Langford, non sfigura, sforando una prestazione solidissima contro Marquette – squadra sempre rognosa – giocando una pallacanestro offensiva elite: penetrazioni e tiri dal palleggio senza possibilità di fermarlo.
Duke si appropria giustamente del seed 1 del ranking spodestando Kansas, sebbene i Jayhawks siano ancora imbattuti (quarta volta che succede nella storia NCAA).
I blue devils confermano le buonissime sensazioni suscitate nell’esordio contro Kentucky, asfaltando una resiliente Army – rimasta in scia almeno nel primo tempo – e una tutt’altro che battagliera Eastern Michigan. Per adesso la macchina gira che è una meraviglia e non si sente molto lo scarso apporto della panchina anche per colpa di avversarsi non proprio ben registrati in difesa: per esempio i raddoppi su Zion non hanno mai avuto tempismo preciso lasciando troppo scoperto il perimetro ai tiratori. Come dicono anche dall’altra parte dell’Oceano aspettiamo la prova del nove contro squadre più attrezzate (su tutte le due partite contro Virginia) per capire quali sono le vere ambizioni di questa corazzata.
I prospetti nba comunque non deludono: Zion ormai non ha bisogno di troppe parole (mi limito a consigliarvi di osservare quando gioca la velocità e la pulizia con cui muove i piedi – è impressionante). Unica preoccupazione su Williamson riguarda le sue ginocchia: chiaro che a 18 anni questo salta come un grillo e ha l’esplosività del tritolo, però me lo immagino tra 5/6 anni di nba in cui quel container che ha al posto del tronco potrebbe presentare un conto salato sulle sue ginocchia, un po’ come successe con Ronaldo il fenomeno per i suoi quadricipiti troppo sviluppati. Comunque godiamocelo finchè dura. Gli altri due continuano a convincere: Barrett è, per come e quando sceglie di attaccare, un veterano fatto e finito mentre Reddish mi piace sempre di più di partita in partita per come si muove in campo e fa la cosa giusta.
In tutto questo calderone di talento mi dispiace per il povero Trae Jones che per qualità sarebbe materiale da top10 tranquilla, invece essendo un po’ oscurato dal trio si deve accontentare per il momento di una tarda lottery.
Kansas come detto vince e convince, guidata dal senior Lagerald Vick (fuori dai radar nba per fisico ed età ma che in un contesto di college è una combo guard validissima) e dal freshman Quentin Grimes: giocatore molto interessante questo. Guardia molto moderna, capace di portare palla in transizione ma anche di gestire un attacco a metà campo; bravo off the ball soprattutto tagliando dal lato debole e a crearsi il tiro dal palleggio (anche se a volte risulta prevedibile). Rimangono delle sbavature nel tiro spot up e ai liberi che tengono le sue quotazioni nei mock a una bassa top10. Se riesce a mantenere però le percentuali di queste prime partite a giugno qualcuno in alto potrebbe fare la scommessa, anche perché dietro è una discreta rogna e riesce a tenere molto bene i palleggi degli avversari.
Kentucky dopo la batosta dell’esordio infila due W consecutive ma scivola giustamente al 10° posto del ranking perdendo 8 posizioni: i ragazzi di Calipari sembrano ancora un po’ imballati e macchinosi, con una difesa non ancora pervenuta.
Travis non brilla e così la baracca è portata avanti da PJ Washington (prestazione solidissima contro North Dakota alternando molto bene gioco interno e perimetrale) e Keldon Johnson: guardia con la radio sempre accesa in campo per quanto parla che mette tantissima energia nelle giocate compensando così il minor talento rispetto agli altri prospetti. Unico a salvarsi nella debacle contro Duke, ha continuato a guidare i Wildcats con prestazioni molto continue soprattutto al tiro. Comunque rimane un altro che è un super atleta.
A Vanderbilt invece si sta facendo notare sempre di più Darius Garland: attaccante molto dinamico con un ottimo tiro e divertente da veder giocare perché è un moto continuo. Senza dubbio è la miglior PG di questo draft (oltre a Jones non ce ne sono tanti altri): creatore dal pick ‘n roll per sé e per i compagni, con un ottimo repertorio di finte e esitation.
Altro giocatore da tenere d’occhio è quello con la storia più interessante del lotto di quest’anno: Rui Hachimura di Gonzaga (da tenere d’occhio a prescindere visto come prepara bene i ragazzi Gonzaga negli ultimi anni). Hachimura è un giapponese nero, catapultato in un contesto americano di cui non conosceva niente, neanche la lingua, provenendo da una cultura cestistica molto diversa da quello di oltre oceano (per darvi un’idea, i primi mesi a Gonzaga non schiacciava per rispetto – un po’ come faceva Yao). In campo comunque è un 4 super atletico ormai al suo terzo anno, molto maturato grazie all’ottimo lavoro dello staff e pronto a prendere il volo: i movimenti spalle a canestro sono vari ed efficaci e la meccanica dalla media è pulita e compatta. Ha solo la tendenza a passare conclusioni da oltre l’altro e attaccare un po’ troppo il pitturato.
Parlando di giocatori già presentati la scorsa settimana:
Bol Bol continua a dominare i tabelloni ogni volta che scende in campo. Stoppa qualsiasi cosa e prende tonnellate di rimbalzi: alcuni in prospettiva lo vedono addirittura in top3 se tutto si dovesse allineare per il meglio. Io su di lui vado ancora molto cauto, anche perché il tiro c’è ma la meccanica è molto strana.
Il deputato a rovinare la festa ai 3 di Duke al draft – Nassir Little – sta facendo le cose in sordina ma le sta facendo molto bene. In difesa è già un fattore: si butta sulle linee di passaggio come un giaguaro mettendo punti facili in transizione, mentre in attacco sta risultando molto efficiente senza mai strafare. Occhio a lui.
Il mio pupillo, Romeo Langford, non sfigura, sforando una prestazione solidissima contro Marquette – squadra sempre rognosa – giocando una pallacanestro offensiva elite: penetrazioni e tiri dal palleggio senza possibilità di fermarlo.
Bart- Messaggi : 326
Data d'iscrizione : 09.01.17
Re: NCAA 2018-2019
Quest'anno sarà da seguire il college e via, ancora non ho avuto occasione, bene che ci fai il punto della situazione così da essere preparati perché una top 5 mi sa che è quasi garantita....
LondonRay- Messaggi : 1016
Data d'iscrizione : 08.04.14
Re: NCAA 2018-2019
Dopo una settimana di pausa forzata per impegni vari in cui sono riuscito a vedere solo una bellissima Duke-Gonzaga e qualche highlights qua e là, riprendo con le mie considerazioni sul college basket, cominciando proprio con la prima sconfitta stagionale dei BlueDevils.
Primo vero test della stagione fallito da Duke: sono passati dall'essere stati un solo minuto totale in svantaggio nei 5 precedenti incontri, a trovare una squadra super organizzata in difesa che, con una marcatura molto vicina alla matchup, ha mandato in crisi l'attacco di quelli in blu costringendo per molti possessi a sterili circolazioni perimetrali per nulla pericolose. Gli Zags, primi della loro ala titolare e principale sbocco offensivo Killian Tillie, sono molto ordinati in attacco con Perkins - il loro portatore di palla designato - che segna poco ma fa girare benissimo gli altri e sfruttando quasi sempre tutti i 30s per andare al tiro: questo ferma la transizione fino a qui micidiale di duke imbrigliandola a metà campo. Reddish non riesce ad aprire il campo praticamente mai, ne derivano spazi di manovra molto più ristretti per Zion e RJ, che malgrado tutto in penetrazione fa vedere cose super.
Parlando di Gonzaga il mattatore di questo inizio di stagione è sicuramente Hachimura: spostato nel ruolo di 4 per l'assenza del predetto Tillie, Few gli ha costruito attorno un sistema per toglierlo dall'impiccio del tiro da tre, facendolo ricevere molto in movimento o comunque spalle a canestro dove il suo fisico domina quasi tutti. Contro Duke la sua prestazione difensiva è stata superba, prestazione condita da 20 punti inoltre.
L'armata ormai non più invincibile comunque si rialza subito tritando Indiana e Romeo Langford: mai stata partita, una prestazione difensiva asfissiante e fluidità offensiva ritrovata grazie all'amato contropiede. I tre continuano a veleggiare sulla giusta rotta e, a parte la sbavatura contro Gonzaga in cui come detto salvo qualcosa solo di Barrett, giocano molto bene insieme: non ci sono individualismi o isterismi da prime donne anzi se la passano e si cercano continuamente sul campo. Langford purtroppo perde lo scontro diretto con Barrett essendo i marcatori designati l'uno dell'altro; il canadese di Duke mette la museruola al talento di Indiana che conferma l'andazzo e il problema principale di questo inizio di stagione, ovvero una fatica disumana a piazzarla da 3 - lui che era arrivato come un ottimo tiratore - cosa che lo rende offensivamente più prevedibile. Se prende velocità comunque, proprio insieme a RJ e Porter Jr, è l'attaccante del ferro migliore del lotto.
Bol Bol continua la sua scalata nei mock draft con due settimane molto più che positive: dominatore incontrastato delle vernice per ora non trova nessuno che possa pensare di giocare alle altezze che raggiunge semplicemente alzando le braccia. Gli avversari cominciano anche a essere abbastanza provanti: contro Syracuse - forse la difesa storicamente più organizzata e arcigna della nazione - ha fatto il bello e il cattivo tempo con gli orange che provavano in tutti i modi a negargli le ricezioni senza successo. Ah sta anche cominciando a prendere fiducia nel condurre lui stesso la transizione e lo fa con una fluidità inumana considerando che è 218 cm (più volte nella telecronaca della partita giocata al garden è uscito fuori il nome di KP, ma questo secondo me ha un ball handling nettamente superiore).
Tutto molto bello e sfavillante però io continuo a vedere delle zone d'ombre legate al fisico: tralasciando il fatto che è un grissino - come ho già detto - secondo me ha il baricentro veramente troppo alto e potrebbe far fatica a tenere spalle a canestro giocatori di ben diverso tonnellaggio (e questo non è un aspetto su cui si può lavorare ma dovrà tenerselo per tutta la carriera).
Parlando della sua squadra - Oregon - le aspettative sono molte disattese. A parte il figlio di Manute intorno c'è il nulla con una squadra che fa fatica a generare attacco e dietro senza il baoab sono un colabrodo, cosa molto strana visto che coach Altman è da sempre considerato un santone della difesa.
Sta salendo alla ribalta anche il nome di Kevin Porter JR, guardia mancina da USC con un fisico che in potenza si può sviluppare come quello di Westbrook: spalle enormi che non hanno nulla a che fare con quelle dei suoi colleghi e atletismo clamoroso. A tutto questo aggiunge una più che discreta fluidità al tiro. Il ragazzo è anche un fattore in difesa, forse troppe volte si fa ingolosire dalla rubata ma il corpo lo mette e ha un notevole tempismo sulla stoppata per essere una guardia. Unici nei del suo gioco sono i troppi falli (comunque positivo che siano falli di foga agonistica e non dovuti a un cattivo posizionamento difensivo per esempio) e l'oscena percentuale ai liberi. Non sta mettendo su cifre mastodontiche però credo che come prospetto comunque potrebbe far venire l'aquolina in bocca durante la stagione.
Garland invece dopo una super partita contro liberty in cui non ha sbagliato praticamente una singola scelta offensiva è constretto a fermarsi dopo due minuti contro Kent State per un problema al ginocchio che, secondo gli ultimi bollettini, dovrebbe lasciarlo ai box per tutta la stagione. Peccato per il ragazzo perchè stava guidando Vanderbilt con una maturità e una leadership notevole e si preclude la possibilità di una chiamata alta al draft quasi sicura essendo lui uno dei pochi play validi. Se dovesse scendere intorno alla 15 sarebbe un gran colpo se torna sano e pimpante.
Parlando di altre squadre da tenere d'occhio: Kansas si conferma come seconda forza del ranking malgrado un Grimes molto sottotono a anonimo, guidata dal veteranissimo e caldissimo Lagerald Vick. Nevada non delude le attese e il 7-0 è prova di una delle squadre più attrezzate per arrivare fino in fondo: non ci sono individualità di spicco, ma una squadra solida, profonda e bene allenata, guidata dai gemelli Martin sorprendenti per quanto siano compatibili (uno più attaccante l'altro con più attitudini difensive).
Anche Virginia risulta ancora imbattuta: il marchio di fabbrica rimane sempre la difesa elitè dell'anno scorso in più quest'anno si ritrova nel motore un De'Andre Hunter più maturo e consapevole di un anno. Il fisico ingrossato gli permette di essere un super jolly sugli switch (classica ala che tiene dai 2 ai 4) e le braccia (quasi 220 cm di wingspan) sono una discreta rottura per i palleggiatori avversari; a questo aggiunge un tiro molto morbido e delle letture offensive molto migliori dell'anno scorso
Primo vero test della stagione fallito da Duke: sono passati dall'essere stati un solo minuto totale in svantaggio nei 5 precedenti incontri, a trovare una squadra super organizzata in difesa che, con una marcatura molto vicina alla matchup, ha mandato in crisi l'attacco di quelli in blu costringendo per molti possessi a sterili circolazioni perimetrali per nulla pericolose. Gli Zags, primi della loro ala titolare e principale sbocco offensivo Killian Tillie, sono molto ordinati in attacco con Perkins - il loro portatore di palla designato - che segna poco ma fa girare benissimo gli altri e sfruttando quasi sempre tutti i 30s per andare al tiro: questo ferma la transizione fino a qui micidiale di duke imbrigliandola a metà campo. Reddish non riesce ad aprire il campo praticamente mai, ne derivano spazi di manovra molto più ristretti per Zion e RJ, che malgrado tutto in penetrazione fa vedere cose super.
Parlando di Gonzaga il mattatore di questo inizio di stagione è sicuramente Hachimura: spostato nel ruolo di 4 per l'assenza del predetto Tillie, Few gli ha costruito attorno un sistema per toglierlo dall'impiccio del tiro da tre, facendolo ricevere molto in movimento o comunque spalle a canestro dove il suo fisico domina quasi tutti. Contro Duke la sua prestazione difensiva è stata superba, prestazione condita da 20 punti inoltre.
L'armata ormai non più invincibile comunque si rialza subito tritando Indiana e Romeo Langford: mai stata partita, una prestazione difensiva asfissiante e fluidità offensiva ritrovata grazie all'amato contropiede. I tre continuano a veleggiare sulla giusta rotta e, a parte la sbavatura contro Gonzaga in cui come detto salvo qualcosa solo di Barrett, giocano molto bene insieme: non ci sono individualismi o isterismi da prime donne anzi se la passano e si cercano continuamente sul campo. Langford purtroppo perde lo scontro diretto con Barrett essendo i marcatori designati l'uno dell'altro; il canadese di Duke mette la museruola al talento di Indiana che conferma l'andazzo e il problema principale di questo inizio di stagione, ovvero una fatica disumana a piazzarla da 3 - lui che era arrivato come un ottimo tiratore - cosa che lo rende offensivamente più prevedibile. Se prende velocità comunque, proprio insieme a RJ e Porter Jr, è l'attaccante del ferro migliore del lotto.
Bol Bol continua la sua scalata nei mock draft con due settimane molto più che positive: dominatore incontrastato delle vernice per ora non trova nessuno che possa pensare di giocare alle altezze che raggiunge semplicemente alzando le braccia. Gli avversari cominciano anche a essere abbastanza provanti: contro Syracuse - forse la difesa storicamente più organizzata e arcigna della nazione - ha fatto il bello e il cattivo tempo con gli orange che provavano in tutti i modi a negargli le ricezioni senza successo. Ah sta anche cominciando a prendere fiducia nel condurre lui stesso la transizione e lo fa con una fluidità inumana considerando che è 218 cm (più volte nella telecronaca della partita giocata al garden è uscito fuori il nome di KP, ma questo secondo me ha un ball handling nettamente superiore).
Tutto molto bello e sfavillante però io continuo a vedere delle zone d'ombre legate al fisico: tralasciando il fatto che è un grissino - come ho già detto - secondo me ha il baricentro veramente troppo alto e potrebbe far fatica a tenere spalle a canestro giocatori di ben diverso tonnellaggio (e questo non è un aspetto su cui si può lavorare ma dovrà tenerselo per tutta la carriera).
Parlando della sua squadra - Oregon - le aspettative sono molte disattese. A parte il figlio di Manute intorno c'è il nulla con una squadra che fa fatica a generare attacco e dietro senza il baoab sono un colabrodo, cosa molto strana visto che coach Altman è da sempre considerato un santone della difesa.
Sta salendo alla ribalta anche il nome di Kevin Porter JR, guardia mancina da USC con un fisico che in potenza si può sviluppare come quello di Westbrook: spalle enormi che non hanno nulla a che fare con quelle dei suoi colleghi e atletismo clamoroso. A tutto questo aggiunge una più che discreta fluidità al tiro. Il ragazzo è anche un fattore in difesa, forse troppe volte si fa ingolosire dalla rubata ma il corpo lo mette e ha un notevole tempismo sulla stoppata per essere una guardia. Unici nei del suo gioco sono i troppi falli (comunque positivo che siano falli di foga agonistica e non dovuti a un cattivo posizionamento difensivo per esempio) e l'oscena percentuale ai liberi. Non sta mettendo su cifre mastodontiche però credo che come prospetto comunque potrebbe far venire l'aquolina in bocca durante la stagione.
Garland invece dopo una super partita contro liberty in cui non ha sbagliato praticamente una singola scelta offensiva è constretto a fermarsi dopo due minuti contro Kent State per un problema al ginocchio che, secondo gli ultimi bollettini, dovrebbe lasciarlo ai box per tutta la stagione. Peccato per il ragazzo perchè stava guidando Vanderbilt con una maturità e una leadership notevole e si preclude la possibilità di una chiamata alta al draft quasi sicura essendo lui uno dei pochi play validi. Se dovesse scendere intorno alla 15 sarebbe un gran colpo se torna sano e pimpante.
Parlando di altre squadre da tenere d'occhio: Kansas si conferma come seconda forza del ranking malgrado un Grimes molto sottotono a anonimo, guidata dal veteranissimo e caldissimo Lagerald Vick. Nevada non delude le attese e il 7-0 è prova di una delle squadre più attrezzate per arrivare fino in fondo: non ci sono individualità di spicco, ma una squadra solida, profonda e bene allenata, guidata dai gemelli Martin sorprendenti per quanto siano compatibili (uno più attaccante l'altro con più attitudini difensive).
Anche Virginia risulta ancora imbattuta: il marchio di fabbrica rimane sempre la difesa elitè dell'anno scorso in più quest'anno si ritrova nel motore un De'Andre Hunter più maturo e consapevole di un anno. Il fisico ingrossato gli permette di essere un super jolly sugli switch (classica ala che tiene dai 2 ai 4) e le braccia (quasi 220 cm di wingspan) sono una discreta rottura per i palleggiatori avversari; a questo aggiunge un tiro molto morbido e delle letture offensive molto migliori dell'anno scorso
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Re: NCAA 2018-2019
Aggiungo anche il mock draft dei santoni Givony e Schmitz. Per ora non commento niente, mi limito a dire che secondo me Hachimura è un po' basso.
ATL Zion Williamson Duke PF 6-6 272 18.3
CHI RJ Barrett Duke SG/SF 6-7 208 18.4
PHX Nassir Little North Carolina SF 6-6 215 18.7
CLE Cam Reddish Duke SF 6-9 205 19.2
NYK Bol Bol Oregon C 7-2 222 19.0
BOS (via SAC) Romeo Langford Indiana SF 6-6 202 19.0
ORL Keldon Johnson Kentucky SF 6-6 210 19.1
WAS Sekou Doumbouya Limoges PF 6-9 210 17.9
ATL (via DAL) Kevin Porter USC PG/SG 6-6 217 18.5
BKN Ja Morant Murray St PG 6-3 170 19.2
MIA Darius Garland Vanderbilt PG 6-3 173 18.8
MIN Quentin Grimes Kansas SG 6-6 207 18.5
SAS De'Andre Hunter Virginia PF 6-8 222 20.9
BOS (via MEM) Rui Hachimura Gonzaga PF 6-9 234 20.8
DET Daniel Gafford Arkansas C 6-10 223 20.1
LAL Jarrett Culver Texas Tech SG 6-5 190 19.7
CHA Nickeil Alexander-Walker Virginia Tech PG/SG 6-6 200 20.2
NOP Jontay Porter Missouri C 6-11 236 19.0
UTA Luguentz Dort Arizona St SG 6-5 224 19.6
POR PJ Washington Kentucky PF 6-8 223 20.2
HOU Jalen Smith Maryland PF 6-10 196 18.6
IND Jalen McDaniels San Diego St SF/PF 6-10 190 20.8
PHI Eric Paschall Villanova PF 6-8 260 22.0
BOS (via LAC) Talen Horton Iowa St SF 6-4 239 18.0
OKC Jalen Lecque Brewster PG/SG 6-4 189 18.4
BOS Jaylen Hoard Wake Forest PF 6-9 219 19.6
BKN (via DEN) Luka Samanic Olimpija Ljubljana PF 6-11 210 18.8
GSW Darius Bazley N/A SF/PF 6-9 196 18.4
SAS (via TOR) Ty Jerome Virginia SG 6-5 200 21.3
MIL Brandon Clarke Gonzaga PF 6-8 210 22.1
ATL Zion Williamson Duke PF 6-6 272 18.3
CHI RJ Barrett Duke SG/SF 6-7 208 18.4
PHX Nassir Little North Carolina SF 6-6 215 18.7
CLE Cam Reddish Duke SF 6-9 205 19.2
NYK Bol Bol Oregon C 7-2 222 19.0
BOS (via SAC) Romeo Langford Indiana SF 6-6 202 19.0
ORL Keldon Johnson Kentucky SF 6-6 210 19.1
WAS Sekou Doumbouya Limoges PF 6-9 210 17.9
ATL (via DAL) Kevin Porter USC PG/SG 6-6 217 18.5
BKN Ja Morant Murray St PG 6-3 170 19.2
MIA Darius Garland Vanderbilt PG 6-3 173 18.8
MIN Quentin Grimes Kansas SG 6-6 207 18.5
SAS De'Andre Hunter Virginia PF 6-8 222 20.9
BOS (via MEM) Rui Hachimura Gonzaga PF 6-9 234 20.8
DET Daniel Gafford Arkansas C 6-10 223 20.1
LAL Jarrett Culver Texas Tech SG 6-5 190 19.7
CHA Nickeil Alexander-Walker Virginia Tech PG/SG 6-6 200 20.2
NOP Jontay Porter Missouri C 6-11 236 19.0
UTA Luguentz Dort Arizona St SG 6-5 224 19.6
POR PJ Washington Kentucky PF 6-8 223 20.2
HOU Jalen Smith Maryland PF 6-10 196 18.6
IND Jalen McDaniels San Diego St SF/PF 6-10 190 20.8
PHI Eric Paschall Villanova PF 6-8 260 22.0
BOS (via LAC) Talen Horton Iowa St SF 6-4 239 18.0
OKC Jalen Lecque Brewster PG/SG 6-4 189 18.4
BOS Jaylen Hoard Wake Forest PF 6-9 219 19.6
BKN (via DEN) Luka Samanic Olimpija Ljubljana PF 6-11 210 18.8
GSW Darius Bazley N/A SF/PF 6-9 196 18.4
SAS (via TOR) Ty Jerome Virginia SG 6-5 200 21.3
MIL Brandon Clarke Gonzaga PF 6-8 210 22.1
Bart- Messaggi : 326
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Re: NCAA 2018-2019
Bol Bol-KP e saremmo messi sotto anche da una coppia di esterni alla Smart-Bazemore che li violentano in post basso
LondonRay- Messaggi : 1016
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Re: NCAA 2018-2019
dopo l'uscita di duke ridimensioniamo i 3 super o chissenefrega?
quanto sono distanti zion e corliss williamson in ottica nba?
quanto sono distanti zion e corliss williamson in ottica nba?
parmy70- Messaggi : 623
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Re: NCAA 2018-2019
Ma ridimensionare direi di no, certamente ci sono più spunti di riflessione. Sicuramente Zion esce ancora più rafforzato come prima pick assoluta da questo torneo: anche in un contesto di pressione totale, con partite da dentro-fuori, ha fatto il rullo compressore sui due lati del campo, mettendo in mostra tutto il suo repertorio fatto non soltanto di voli sopra il ferro. Zion è anche tempismo difensivo dal lato debole, letture offensive non banali, gioco spalle a canestro e sapiente uso dei piede, transizione fluida e anche, nell'ultimo arco di stagione, una possibile minaccia da fuori (ancora da costruire come tiratore, ma comunque più sicuro). Insomma non dovrebbe essere il nuovo Corliss a meno di tragedie. Comunque io rimango del partito che se bastasse la nostra prima assoluta + giovani vari, mi butterei subito su Davis e tanti saluti a Zion
Un altro che ha dato molte conferme è Ja Morant, uscito abbastanza prematuramente ma comunque autore di due prestazioni da leader vero nei primi turni. Non mi dilungo molto su di lui, vi lascio questo bel video che analizza la sua prestazione in march madness
Chi invece risulta non dico ridimensionato, ma comunque sceso di qualche gradino nei mock, è Barrett. Il canadese non è mai sembrato in pieno controllo dell'attacco di Duke, con delle decisioni e una shot selection molto sospetta (occhio che ci vuole un attimo a diventare il nuovo Wiggins). Soprattutto nei momenti decisivi, quando l'altro sapeva perfettamente come comportarsi, RJ l'ho visto più casinista e con una brutta tendenza a buttarsi a testa basta nei pitturati avversari a giochi rotti. Boh, aspettando la combine, per ora la top3 dovrebbe essere Zion, Morant e Barrett.
Chi ha acquisito tanto valore è HUnter di virginia del quale avevo già parlato qualche mese fa: un torneo da protagonista sui due lati del campo, con la ciliegina di una finale super.
Un altro che ha dato molte conferme è Ja Morant, uscito abbastanza prematuramente ma comunque autore di due prestazioni da leader vero nei primi turni. Non mi dilungo molto su di lui, vi lascio questo bel video che analizza la sua prestazione in march madness
Chi invece risulta non dico ridimensionato, ma comunque sceso di qualche gradino nei mock, è Barrett. Il canadese non è mai sembrato in pieno controllo dell'attacco di Duke, con delle decisioni e una shot selection molto sospetta (occhio che ci vuole un attimo a diventare il nuovo Wiggins). Soprattutto nei momenti decisivi, quando l'altro sapeva perfettamente come comportarsi, RJ l'ho visto più casinista e con una brutta tendenza a buttarsi a testa basta nei pitturati avversari a giochi rotti. Boh, aspettando la combine, per ora la top3 dovrebbe essere Zion, Morant e Barrett.
Chi ha acquisito tanto valore è HUnter di virginia del quale avevo già parlato qualche mese fa: un torneo da protagonista sui due lati del campo, con la ciliegina di una finale super.
Bart- Messaggi : 326
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Re: NCAA 2018-2019
Ho seguito il torneo, beh Zion è un mostro, per me ha tutto per diventare una superstar, oltre alle doti fisiche e tecniche (perché questo sa giocare mica è solo zompi su zompi) ha quelle altre doti che solo i mostri hanno, parlo del feeling del gioco, della comprensione, delle letture, della cattiveria, della "fortuna" che le spicchie vaganti o i rimbalzi pesanti capitino sempre dove c'è lui etc.etc.
Duke era costruita malissimo a mio parere, e senza Zion avrebbero salutato molto prima.
Poi io dico Morant, Barrett dopodiché abbiamo 5-6 giocatori con parecchie incognite da Culver a Reddish ad Hunter, ricordiamoci che cmq parliamo di Draft per cui uno che pareva forte poi fa pietà mentre uno che magari ha deluso come Reddish al piano di sopra sfonda....
Detto questo Zion ha offuscato tutto e tutti, tra prendere la prima e avere la seconda pare che ci sia la stessa differenza tra guidare una Lamborghini ed una 500.....
Morant mi piace un casino cmq, diciamo che la 2 sarebbe una discreta consolazione,dalla 3* in poi cederei il pick senza se o ma.
*logicamente dipende anche dall'ordine di scelta, per dire ATL alla 2 con Young farebbe scendere Morant alla 3 ecco.
Duke era costruita malissimo a mio parere, e senza Zion avrebbero salutato molto prima.
Poi io dico Morant, Barrett dopodiché abbiamo 5-6 giocatori con parecchie incognite da Culver a Reddish ad Hunter, ricordiamoci che cmq parliamo di Draft per cui uno che pareva forte poi fa pietà mentre uno che magari ha deluso come Reddish al piano di sopra sfonda....
Detto questo Zion ha offuscato tutto e tutti, tra prendere la prima e avere la seconda pare che ci sia la stessa differenza tra guidare una Lamborghini ed una 500.....
Morant mi piace un casino cmq, diciamo che la 2 sarebbe una discreta consolazione,dalla 3* in poi cederei il pick senza se o ma.
*logicamente dipende anche dall'ordine di scelta, per dire ATL alla 2 con Young farebbe scendere Morant alla 3 ecco.
LondonRay- Messaggi : 1016
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